Dal 1879 operiamo quotidianamente per trasformare in fatti concreti i valori della carità cristiana che ispirano il nostro Istituto. Mettiamo qualità, attenzione e rispetto al servizio delle persone anziane che vivono nella città di Busto Arsizio e nei suoi dintorni, così da diventare, giorno dopo giorno, il punto di riferimento cittadino nella cura e nell’accompagnamento delle fragilità legate alla vecchiaia.
Attraverso ambienti qualificati e persone preparate e amorevolmente attente, lavoriamo per prenderci cura dei nostri ospiti, animati dal desiderio di scrivere insieme un pezzo di storia ancora ricco di significato.
La nostra lunga esperienza ci ha insegnato che ognuno di noi sviluppa la propria identità umana e sociale grazie alle relazioni interpersonali e grazie anche alla creazione di nuovi rapporti. L’ambiente che ci circonda, se strutturato sulla base dei nostri bisogni specifici, diventa un altro elemento cardine che contribuisce a costruire la dignità e la serenità della nostra esistenza.
Allo stesso modo ci impegniamo verso i lavoratori, la vera forza dell’organizzazione. Garantiamo ai nostri dipendenti opportunità di promozione, crescita, qualificazione e sviluppo professionale perché siamo consapevoli che la qualità delle prestazioni socio assistenziali dipende soprattutto dalle qualità umane e professionali degli operatori.
Sono diverse le associazioni che operano all’interno dell’Istituto e sono numerosi i volontari che quotidianamente dedicano il loro tempo libero alle persone ricoverate presso la nostra struttura. Il loro contributo è molto importante e ha l’obiettivo di rendere più piacevole e stimolante il soggiorno delle Persone all’interno della nostra realtà.
Le associazioni presenti sono: A.V.U.L.S.S., AMICI DELLA PROVVIDENZA, U.N.I.T.A.L.S.I., O.F.T.A.L., 1945-UL CUARANTACENCHI.
Importanti collaborazioni sono in atto con altre associazioni quali: Carolina OdV, As.P.I. ONLUS, Associazione Il Piccolo Principe, la Cooperativa Sociale “Totem Onlus” e Consorzio Parco Alto Milanese.
Sotto la guida di Monsignor Giuseppe Tettamanti, un gruppo di Bustesi progetta un Ricovero di Mendicità per accogliere le Persone povere che vagavano per le vie della città mendicando e sostenendosi con offerte occasionali.
In seguito alla “Legge Crispi” n. 6972, secondo la quale l’assistenza doveva essere una funzione esclusivamente pub-blica, l’Istituto viene trasformato da Libero Ente Benefico in IPAB (Istituto Pubblico di Assi¬stenza e Beneficenza).
Mattone dopo mattone, La Provvidenza si amplia, trasformandosi in una realtà sempre più solida e affidabile: un autentico punto di riferimento per la città di Busto Arsizio.
Per accogliere le Persone anziane che stanno bene di salute ma sono sole viene aperto un apposito reparto, la Casa di Riposo Giuseppe Borri: un luogo speciale pensato per offrire un ambiente accogliente e una seconda famiglia per sentirsi “come a casa”.
La Provvidenza viene riconosciuta quale Ente Morale di Diritto Privato, riacquistando così la sua naturale autonomia iniziale.
Provvidenza acquista l’attuale qualificazione di Onlus.
Viene inaugurata l’Unità Gestionale 3 grazie alla quale la capacità ricettiva aumenta da 335 a 375 posti.
Collocato nell’Unità Gestionale 4, offre prestazioni sanitarie, socio-assistenziali e riabilitative personalizzate ad anziani che continuano a vivere nelle loro case.
La Provvidenza viene riconosciuta Ente Unico da Regione Lombardia.
La Provvidenza amplia ancora i propri servizi per sostenere gli anziani e i loro caregivers anche a domicilio, offrendo interventi qualificati di nel proprio contesto di vita.
L’Assemblea Ordinaria dei Soci delibera l’approvazione di un nuovo statuto, in linea con la normativa prevista dal Codice del Terzo Settore. Con questa modifica, Provvidenza abbandonerà il mondo delle onlus non appena sarà iscritta nell’apposita sezione del Registro Unico Nazionale, riqualificandosi come ETS.
L’Hospice nasce per rispondere ai bisogni clinici, assistenziali, psicologici e spirituali del paziente non guaribile, in fase progressiva della malattia. In un ambiente caldo e accogliente lavoriamo per sostenere la vita fino all’ultimo istante.
Dalla storica sede del Padiglione Borri, la Casa Albergo viene trasferita al Padiglione Borroni grazie a importanti lavori di ristrutturazione.
Il termine dei lavori al Padiglione Borri porta con sé la riorganizzazione degli spazi e l’ampliamento dell’Unità Gestionale 3, generando un ulteriore incremento della capacità ricettiva della RSA pari a 10 posti letto.
L’Istituto affronta importanti difficoltà organizzative ed economiche causate dall’emergenza sanitaria legata alla pandemia mondiale da COVID-19 e si confronta anche con il durissimo impatto emotivo generato dallo stravolgimento delle abitudini di vita e dalle perdite degli ospiti colpiti dal virus. Fra le attività sviluppate per contenere l’impatto psicologico del distanziamento sociale imposto dal lockdown, si ricordano le visite protette e le videochiamate.
Vengono inaugurati i due spazi protetti, per consentire ai famigliari di poter riabbracciare in sicurezza i propri cari.
L’Hospice inizia una nuova fase della sua storia, rilanciandosi con un’identità completamente rinnovata.
“IL NIDO” è il nome scelto per raccontare come la professionalità dell’equipe multidisciplinare e la qualità degli spazi rendano questo luogo un rifugio sicuro e confortevole, dove la vita del malato viene custodita fino all’ultimo istante.
Grazie al protocollo di sicurezza e all’impegno di tutto il personale, finalmente riprendono le visite in presenza programmate.
Otteniamo la contrattualizzazione degli 8 posti letto, un segnale importante dell’importanza di questo servizio.
Riapre, con arredi rinnovati e un nuovo team completamente dedicato, il CDI dopo due anni di chiusura a causa dell’emergenza sanitaria.
Finisce lo stato di emergenza e i visitatori possono entrare liberamente in Istituto, senza prenotazione e senza esibizione del Green Pass.
Un bellissimo traguardo, che tanto aspettavamo!