Le preziose parole di Simona raccontano l’emozione delle prime visite in presenza, vissuta anche da chi ha assistito a questi bellissimi incontri.
Finalmente occhi negli occhi senza uno schermo o un vetro.
Un’emozione grande di un contatto naturale, dal vivo, senza mediazione, che prima davamo per scontato e che adesso diventa magico, carico di commozione e aspettative.
E così Maria e Antonio, dopo un anno e mezzo, si sono trovati uno di fronte all’altra, con la mascherina che mette in evidenza gli occhi stupiti ed impazienti.
Tra loro un’iniziale timidezza dovuta alla lunga separazione, un impaccio tenero, simile a quello di un primo appuntamento che grida nel silenzio le parole: “vorrei abbracciarti e stringerti più forte che posso ma … non si può!” Pochi secondi e poi è Maria a rompere il ghiaccio agitando le mani in aria per salutare il suo maritino. In un attimo sono seduti alla postazione per la visita, occhi negli occhi, a chiacchierare come sempre, di argomenti quotidiani, commossi e innamorati.
Lucia e Giacomo hanno potuto, dopo un anno e mezzo, incontrare Carla senza una barriera che li dividesse. Si chiedono se Carla si accorgerà della loro presenza, se li riconoscerà, se reagirà alle loro voci un poco attutite dalla mascherina.
Le domande sono tante e le emozioni discordanti mentre Carla sta per raggiungerci ed è doveroso rassicurarli: io sono li per aiutare e per favorire il loro incontro. Giacomo vede la sua mamma, anche se ha la mascherina che nasconde il viso, è chiaro che sta sorridendo perché i suoi occhi si sono illuminati. Lo sguardo di Lucia cambia, la paura è spazzata via nell’osservare la sorella sempre più vicina.
È difficile rispettare i tempi di una persona come Carla che, a causa della sua situazione clinica, non è nelle possibilità di esprimersi liberamente e che, ad un occhio superficiale, può sembrare sempre addormentata e poco reattiva. Ma la pazienza è la virtù dei forti e pian piano sul volto di Carla appare un sorriso, i suoi occhi velati si aprono e inizia a rispondere alle voci e al timido tocco della mano con delle parole confuse, fino a che compare un “ciao”.
La gioia ha illuminato questo incontro, il distacco è stato difficile ma ognuno di loro è tornato alla sua “casa” con un regalo nel cuore.